Una vera Pinocchio-mania quella che ha “invaso” la mia vita negli ultimi anni e che sto cercando di limitare prima che prenda il sopravvento sul buongusto.
Pinocchio non si limita solo ad un ricordo infantile ma è diventato una sorta di amuleto.
I motivi sono tanti: primo forse per il rimando all’infanzia appunto, al mondo delle favole (anche se la storia di Collodi rappresenta nell’immaginario collettivo la favola meno favola fra le favole), perché è stato scritto un secolo esatto prima della mia nascita e nonostante la sua età ancora fa parlare di sé. Un buono, forse ingenuo e un pò bugiardo (quanto serve per sopravvivere) che, come un bambino vero, cresce diventando umano. Mi piace l’elemento di trasformazione evolutivo unito alla magia di una favola. Pinocchio è questo e altro, una figura positiva che mi trasmette colore e vitalità.
Così è iniziata la mia passione per Pinocchio. Oltre a vecchi libri (recuperati dalle soffitte o comprati nei mercatini), la mia mini collezione si completa di “pinocchi” decorativi di diverse misure, scatole di latta/metallo e varie chicche come l’edizione limitata “C’era una volta”di Pastiglie Leone (la mia ultima scoperta sotto nella foto). E poi elementi e oggetti più funzionali come il famoso imbuto Pino di Alessi.
Pinocchio in casa, in borsa e in auto: sempre con me…
Allora devi venire per forza a SestoFiorentino dove Carlo Lorenzini ha ambientato le avventure di Pinocchio 😊
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Presto ci verrò, grazie dell’invito! 😉
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