Chi si lamenta che siamo un popolo “digitalmente” indietro e chi invece difende a spada tratta la capacità di scrivere a penna. Mentre nel nord Europa si inizia dalle scuole primarie a privilegiare una formazione educativa 2.0 (in Finlandia dal 2016 non è previsto l’insegnamento del corsivo), in Italia l’Associazione Calligrafica Italiana si posiziona in difesa dell’abilità manuale più antica: la scrittura a mano.
Adoro scrivere, che sia su una tastiera o su un foglio. La differenza è abissale e non si può negare. La sensazione di scrivere su un foglio bianco che poco per volta si riempie di segni fino a creare una frase, una storia, frammenti di pensieri, non è eguagliabile a digitare su una tastiera le stesse parole. Si perde la capacità di analisi, di rilettura e soprattutto di correzione della grammatica italiana. L’importante però è saper scrivere, comunicare e riuscire a trasmettere il messaggio giusto e farsi comprendere.
E’ innegabile che la capacità di scrivere a mano si stia perdendo, perché sempre di più tutti noi siamo portati e condizionati dall’utilizzo di pc, tablet, notebook e smartphone. Quante volte prendendo una penna ci troviamo a disagio? Mentre sentiamo più naturale digitare messaggi su una tastiera? Non dovrebbe essere il contrario? La società si è digitalizzata in fretta e ci siamo dovuti adeguare. E’ il risultato di un’economia globale che ci toglie e ci offre molto.
Ma se oggi ci sono i computer, ieri c’erano le macchine da scrivere e la capacità di scrittura a mano nei decenni non si è persa. Insomma non temiamo, ancora le tradizioni nonostante il correre dei tempi rimangono. Chissà magari tra qualche anno torneremo tutti a scrivere con una matita su un foglio bianco.
Sono tra coloro che da quando ha imparato ad usare il computer preferisce la tastiera alla penna e si trova a disagio quando deve prendere in mano quest’ultima. Il problema – secondo me – non è demonizzare un metodo piuttosto che l’altro ma che lo si stà cancellando. Mi spiego: come dici nel post prima dei pc e tablet esistevano le macchine da scrivere ma la scrittura a mano veniva sempre insegnata. Ora, invece, come hai scritto sempre tu all’inizio del post in Finlandia dal 2016 non è più previsto l’insegnamento della scrittura in corsivo.
Tempo fa avevo letto qualcosa a riguardo e, secondo alcuni studi, imparare a scrivere a mano non è semplicemte un imparare a fare dei segni su un foglio bianco, ma attiva vere e proprie aree celebrali che con la scrittura sulla tastiera rimangono “spente”.
Ogni volta che si parla di questo argomento mi torna in mente quando facevo le elementari e l’insegnante ci ripeteva come un mantra: “Prima di usare le calcolatrici dovete imparare a fare i conti a mano”. Credo che ci sia un parallelismo fra le due cose, forse oggi bisognerebbe dire: “Prima di premere i tasti di una tastiera dovete imparare a tenere in mano una penna.”
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Ben detto! Condivido.
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