Arsenale Biennale di Venezia 2016

La mia prima Biennale di Venezia.

Racconto la mia prima Biennale di Venezia, la Mostra Internazionale di Architettura 2016 (28.5-27.11). “Reporting from the front” è il tema che il curatore Alejandro Aravena ha assegnato a questa 15 esima edizione, “un nuovo punto di vista” dell’architettura  che dona spazio a “coloro che sono stati capaci di sguardi più ampi e sono perciò in grado di condividere conoscenza ed esperienza, inventiva e pertinenza con quelli di noi che rimangono in piedi sul terreno“. L’immagine infatti scelta come icona di questa Biennale ben rappresenta questo concetto.

Biennale Venezia 2016 Mostra Internazionale di Architettura

Biennale di Venezia 2016

La foto ritrae l’archeologa tedesca Marie Reiche su una scala in mezzo ad un deserto, intenta ad osservare la terra dall’alto potendo cogliere così visioni che altrimenti non avrebbe potuto vedere. Questo spiega come, anche non disponendo di grandi risorse, con la creatività e l’inventiva si possa trovare la soluzione migliore. “Contro il troppo, cioè l’abbondanza, andrebbe preferita la pertinenza. Contro la scarsità, l’inventiva.”

Il filo conduttore dell’esposizione del recupero, del riuso con una maggior ricerca alla sostenibilità a livello sociale, politico, ambientale ed economico, lo si respira fin dall’inizio della Biennale accedendo al meraviglioso Arsenale di Venezia. L’allestimento è di grande impatto e realizzato con materiali semplici come il cartongesso e i montanti di alluminio.

Sempre all’Arsenale mi ha colpito la proposta della Turchia con un vascello composto da 500 pezzi recuperati dall’arsenale di Istanbul e poi assemblati a Venezia: un quadro patchwork con colori sgargianti, alcuni deteriorati dal tempo e dall’usura ma con un effetto finale veramente magico. Un collegamento quanto mai attuale tra due popoli, un ponte culturale simbolico sul bacino del Mediterraneo.

Passando poi ai Giardini della Biennale ogni padiglione racconta una storia e un progetto di grande fascino. La Finlandia, quasi all’inizio del mio percorso, ha tradotto con semplicità il senso di questa esposizione con “From Border to Home“, affrontando il tema sempre più attuale dell’ondata migratoria verso l’Europa e quindi la necessità dell’architettura di scoprire soluzioni sostenibili per la società. Il Museo di Architettura Finlandese in collaborazione con l’Associazione finlandese degli architetti ha indetto un concorso, dal nome appunto “From Border to Home“, per trovare risposte al problema dell’accoglienza dei rifugiati (che in Finlandia sembra essere aumentata di 10 volte rispetto allo scorso anno). Mi è piaciuta l’iniziativa di invitare a condividere il proprio status  #borderhome, utilizzando le parole presenti su vari timbri da stampare in un foglietto (nella foto il mio personale che troverete anche in rete ricercando #).

Questo viaggio durato solo due giorni, ma super intensivo in quanto a km percorsi e a curiosità e bellezze viste e assaporate, è stato meravigliosamente stravolgente e ricco!

Un grazie alla città di Venezia che non mi delude mai!

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